Quei sovversivi guerriglieri verdi!

Di recente facendo zapping in tv, ho scoperto una trasmissione televisiva su DeejayTv nella quale si parla della rete, di internet e delle stranezze che circolano nel web. Soprattutto video virali che circolano su youtube. Tra spot pubblicitari assurdi e utenti che si riprendono mentre cercano di imitare i divi di “Jackass”, ho scoperto il guerriglia gardening. Lavorando in comunicazione, di guerriglia se ne parla ormai da un pò di anni, soprattutto  come guerriglia marketing: vale a dire  “un’ azione di comunicazione pubblicitaria non convenzionale a basso costo ottenuta attraverso l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti  aggressivi che fanno leva sull’immaginario e sui meccanismo psicologico degli utenti finali”  (Jay Conrad Levinson) . Ormai le azioni di guerriglia marketing sono all’ordine del giorno, specie nelle grandi città. Ma del guerriglia gardening se ne è parlato ancora poco. Uomini che sbucano di notte, come dei fantasmi, e appropriandosi di spazi verdi abbandonati, iniziano a coltivarli piantandoci fiori e piante?? Più o meno! Si tratta di azioni volontarie volte a curare e trasformare spazi verdi abbandonati. Preso dalla curiosità inizio a documentarmi su questo fenomeno e in rete scopro che il primo esempio ufficiale di guerriglia gardening è addirittura antecedente alla definizione di guerriglia marketing coniata da Levinson: è del  1973 quando nella Bowery Houston Area a New York un piccolo appezzamento di terra abbandonato viene trasformato in un giardino. Ed addirittura esempi di antenati dei “guerriglieri verdi” moderni risalgono addirittura all” 800!!!Incredibile! Azioni e casi guerriglia gardening sono documentabili in rete e numerosi sono anche i gruppi createsi all’interno dei social network, tra cui la Cummunity page di GuerrillaGardening.org. In Italia esempi di questo fenomeno ce ne sono ancora pochi anche se il movimento sta crescendo.  In un periodo  in cui la tematica dell’attenzione all’ambiente e lo stile di vita green oriented sono ormai veri e propri bisogni  sempre più sentiti, azioni di guerriglia gardening potrebbero avere sicuramente una connotazione decisamente positiva, anche applicate in un’ ottica di marketing e comunicazione da parte di aziende. Spazi verdi pubblici valorizzati senza gravare sui cittadini ma grazie al contributo di aziende che di loro spontanea volontà, decidono di prendersene cura grazie a giardinieri d’assalto? Perchè no! Anzi..Decisamente si! Nell’ottica di cittadino, ci si lamenta sempre che gli spazi verdi nelle nostre città sono sempre troppo pochi e spesso quelli presenti sono poco curati e valorizzati.  Meglio delle nuove aiuole sparse per la città laddove non c’erano che adesivi a tappezzare tutti i cartelli stradali!! Che dite? Per me: Guerriglia gardening – Guerriglia marketing: 1 a 0!

Eidostweet: Un’idea in vista dell’estate: delle palme in stile California nelle aiuole di Milano..;-)