Cara Agnese,

Cara Agnese,

ieri sera eri molto elegante, il vestito ti stava bene, hai delle belle spalle e spero vi siate divertiti e vi siate sentiti orgogliosi di essere lì, insieme a tante persone di valore per rappresentare l’Italia migliore che c’è. Ho provato per un attimo ad immaginare chi si sarebbe portato Berlusconi in un’occasione simile e mi sono venuti i brividi. Qui in Italia oggi c’è il solito grigio fisso, grigio nel cielo di Milano, grigio nella testa delle persone. Qui  niente sole, sono tutti incazzati, con tuo marito, con te, con Obama, con Bebe Vio.Sì tu che ieri non sei andata a scuola e ti sei andata a divertire, Bebe perché non è abbastanza triste e dimessa dopo tutto quello che le è successo, Obama perché dietro quella figaggine stratosferica si nasconde un guerrafondaio che Trump a confronto è Biancaneve, Benigni perché pur di scroccare una cena ha scelto di votare si al referendum . Insomma sono un po’ preoccupata. Certo non si dovrebbe leggere tutti i commenti perché si sa “l’Internet” è il regno dei troll, e degli arrabbiati mentre la verità e che ci sono tante persone positive e piene di entusiasmo, e poi si sa sono i media che enfatizzano questa Italia lamentosa, incattivita. Eppure sono preoccupata perché queste cose le ho viste girare sulla mia pagina dove ci sono idealmente i miei amici, certo ognuno ha il suo punto di vista ma mi sorprende che persone con cui ho diviso un pezzo di vita, l’infanzia, l’adolescenza, il lavoro possano davvero avere da ridire sul  fatto che tu ieri non sia andata a scuola. Tralascio il pippone sui doveri istituzionali, sull’immagine, il valore simbolico di certe immagini, sui doveri diplomatici che ti hanno portata li, perché tu lo sai meglio di me. Ti dico solo che io sarei felice se la mia maestra avesse vissuto un’esperienza così entusiasmante, mi sarei sentita orgogliosa a mettere la mia foto di classe vicina alla tua con Obama. E poi sai quante cose avresti da raccontare, interessanti. Me li immagino in classe “Signora Maestra ma come’è Michelle? È simpatica? Ride sempre. Signora maestra ma Bebe Vio davvero non ha le mani? Come fa a mangiare? Ecco io voglio immaginare questo. Voglio immaginare un Italia che abbia le vostre facce contente di ieri sera, che cerchi ancora un raggio di sole come quello di Miracolo a Milano dove il neorealismo regalava alle difficoltà una speranza.

Ps [del giorno del dopo]: Agnese, il mio immaginario romantico ti faceva alle prese con simpatici bambini, ma tu insegni in una scuola superiore e le domande dei tuoi studenti saranno molto più complesse e spero tu ci imbastirai su una fantastica lezione sulla democrazia americana e sulla sua costituzione, che è nata molto prima della nostra.

EidosTweet: la speranza è sempre l’ultima a morire, speriamo…