Cos’è di moda oggi? Ce lo dice Lampoon!

L01-COVERS-1What is fashionable today? Questa è la domanda che si pone “Lampoon”, nuovo semestrale di moda nato da un cuore spezzato, quello dello scrittore Carlo Mazzoni, da un’amica pronta a disinfettarne le ferite, Roberta Ruiu, e da un team di stylist, fotografi, it-girl, blogger e socialite che si sono uniti per creare un nuovo manifesto della moda OGGI.

Lanciato prima come website a dicembre 2014 e uscito in edicola esattamente ieri, Lampoon mixa perfettamente tutte le sfaccettature del fashion. Nella cover del primo numero appaiono due rappresentanti dell’antitesi “snob&pop”, dna del magazine: Elizabeth von Thurn und Taxis, che non ha solo un cognome blasonato ma lavora come contributor nella Bibbia della moda ovvero Vogue America, e Chiara Ferragni (giusto la settimana scorsa parlavo di lei, giuro che non è mia parente), LA blogger per eccellenza, quella che ha portato l’altezzosità della moda a livelli più underground.

Come spiegato nell’editoriale del direttore, “Lampoon è una parola inglese che pochi conoscono o che in tanti pensano di non conoscere. Significa giornale, giornale ironico, quasi satirico”. Lo scopo di Lampoon è quello di “mescolare l’elitario e il mediatico, quel che piace al mondo del lusso con quel che piace alla gente”.

All’interno delle 352 pagine i contenuti si dividono in riflessioni, interviste a influencer come Anna Dello Russo e JJ Martin, giovani stiliste come Luisa Orsini e Tine Peduzzi (TL – 180), coppie celebri come Eva Riccobono e Matteo Ceccarini, attrici come Katie Saunders, rapper come Emis Killa, fino ad arrivare a suggestivi servizi moda da far invidia alle grandi riviste internazionali.

Lampoon vuole arrivare a tutti, anche a chi considera la moda una cosa frivola, senza senso, inspiegabile e incomprensibile… Ma d’altronde se nel mondo sono più noti gli stilisti italiani piuttosto che i cantanti, gli attori o i film qualcosa vorrà pur dire no?

Uscire con una rivista cartacea nell’epoca del digitale è certamente una sfida coraggiosa ma forse questo è quello di cui ha bisogno ora l’editoria italiana. Non a caso le più grandi firme della moda internazionale hanno abbracciato subito il progetto e non c’è brand pop&snob che non sia presente nel N.1.

Complimenti a Carlo Mazzoni e al suo team, era da un po’ che la lettura di una rivista non mi rapiva così profondamente.

Eidos tweet: tutto ciò che è snob non vuol dire che non abbia un’anima pop!

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Credit pictures: The Blonde Salad, Lampoon.it